Nei tempi antichi la progettazione della scala musicale era parte di una filosofia che rifletteva il “sacro ordine” celeste.
I toni non furono scelti casualmente o puramente ad orecchio. La scala musicale, era un altro modo per rappresentare un modello di Universo, e si utilizzava come strumento per migliorare la relazione armoniosa dei popoli con esso. In occidente le 7 note della scala diatonica musicale (tasti bianchi) sono state utilizzate da tempi antichissimi.
Anticamente era tradizione suonare la scala verso il basso, come se stesse scendendo dal cielo; Do-Si-La-Sol-Fa-Mi-Re-Do.
A dare questi nomi fu Guido d’Arezzo che inventò il pentagramma musicale verso l’anno 1000.
Quei nomi erano le prime lettere delle parole latine le cui traduzioni manifestavano una struttura cosmologica. DOminus – “Signore” – “King” – “L’Assoluto” SIder – “Le stelle” – “Stars” – “Tutte le galassie” LActea – “La via Lattea” “Milk” – “Le galassie della Via Lattea” SOL – “Il Sole” “Sun” – “Centro del nostro Sistema Solare” FAta – “Fates” – “Planets” – “I Pianeti del nostro Sistema Solare” MIcrocosmos – “Il piccolo universo” – “Earth” – “La Terra” REgina Coeli – “La Regina dei Cieli” – “Moon” DOminus – “Signore” – “King” – “L’Assoluto”
La scala implica che l’universo emerge dalla divintà assoluta, scende attraverso una gerarchia celeste di 7 stadi per poi tornare divinità.
La scala rappresenta un disegno macrocosmico governato da armonie matematiche di musica.
Gli antichi utilizzavano e studiavano le scale musicali per riprodurre delle armonie “celesti”, in modo che fossero piacevoli sia per gli dei che per gli esseri umani. La musica aveva lo scopo di consentire e facilitare che i principi superiori dell’esistenza, potessero entrare nella nostra vita, attraverso il nostro senso dell’udito e le nostre emozioni. In questo modo la musica era usata anche per guarire.
Il suono è vibrazione, ma le sensazioni della musica sono prodotte da toni combinati armoniosamente o discordanti. Armonie cosmiche suonate da corde terrene portano a noi questi principi, rendendo così la musica terapeutica.
La continua ricerca appassionata ci ha portato a comporre delle sequenze terapeutiche.
Attualmente sono 8 le sequenze terapeutiche (sequenze base) che sono state composte e poi suonate da Felice Carella, un collaboratore e amico musicista, utilizzando una pianola elettrica .
E’ possibile comporre le sequenze personalizzate che si aggiungono alle sequenze base per completare l’intero lavoro di evoluzione.
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